Storia

Gennamari, una miniera di bellezza

Era il 1829 quando la miniera di Gennamari fu riscoperta dopo il lungo oblio. Se è vero che già i Romani erano soliti recarsi presso questa zona alla ricerca di minerali, è anche vero che il sito fu dimenticato per un lungo periodo, fino a quando non venne riscoperto da un fabbro nativo di Arbus. Il sito venne poi dato in concessione ad un mercante genovese, noto con il nome di Marco Calvo. Bisogna tuttavia attendere il 1970 per parlare di un vero commercio di minerali, operato da alcune società locali. Oggi, il sito è luogo di attrazione per i turisti.

Cosa poter ammirare
Oltre a passeggiare tra i sentieri delle miniere, i turisti potranno ammirare le costruzioni che sorgono lungo le strade e trovare dei resti dei minerali di cui è ricca la zona. Resti di Anglesite, Calcopirite, Cerussite, Corkite, Fluorite e Galena argentifera, ad esempio, possono essere ottimi souvenir di una piccola[strong] escursione in famiglia[/strong], mentre i resti di Piromorfite, Pirrotite, Quarzo colorato e Sfalerite, insieme a Siderite e Wulfenite saranno dei meravigliosi pezzi da collezione per veri appassionati.

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