Enogastronomia

Il torrone di Guspini

Dalle parti di Arbus, esiste e resiste da almeno 100 anni una tradizione che pochi conoscono: la produzione artigianale del torrone al miele. A Guspini, sono tante le famiglie che si dedicano a questa attività, utilizzando ancora le ricette di una volta.

La tradizione del torrone sardo
È facile trovare il torrone di Guspini nelle bancherelle delle sagre della Sardegna, ma anche sugli scaffali di tanti supermercati del 'continente'. A fianco di altri esemplari pregiati provenienti dai paesi di Aritzo, Desulo, Pattada e Tonara, preparati rigorosamente con ingredienti locali, come le mandorle e il miele millefiori, di corbezzolo o eucaliptus.

Quattro ore di cottura Anche se la produzione di oggi, per ovvi motivi, è fatta con modalità industriali, la sapienza di 100 anni fa non è andata perduta e in alcune case viene ancora tenuta viva. Tradizione vuole che il composto di miele e albume d’uovo montato a neve venga sciolto a fuoco lento in un paiolo di rame stagnato (chiamato 'su cheddargiu') su un fornello in mattoni ('sa forredda') o direttamente sulle braci ardenti. Lentamente e costantemente, per quattro ore. A fine cottura si aggiungono le mandorle (oppure le noci o le nocciole, a seconda dei gusti), quindi si versa l’impasto bollente nelle forme di legno, dopo aver adagiato sul fondo un foglietto di ostia. Una lavorazione che richiede forza di braccia e pazienza, e può essere vista dal vivo in occasione di manifestazioni come 'Sa mesa de is turroisi' allestita a Guspini durante le feste natalizie, o a Tunara durante la Sagra del torrone in programma il lunedì di Pasqua.

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