Artigianato

Un coltello da Guinness e il museo dell'arburesa

I coltelli a serramanico, chiamati arresojas, sono fra gli oggetti tipici più antichi dell'artigianato sardo. Uno dei paesi più rinomati per la loro produzione è Arbus, dove è nato il primo museo dell'isola dedicato alla sua storia ed è conservato l'esemplare più pesante del mondo. Lungo quasi 5 metri.

Il coltello arburesa Quello costruito dagli artigiani di Arbus non è un coltello come tutti gli altri. Secondo tradizione, è di forma panciuta a foglia larga (come quella dell'alloro) e ha un manico ricavato da un monoblocco di corno, in genere scolpito con forme che rappresentano aquile, cervi, mufloni e cinghiali. Oggetti molto apprezzati dai cacciatori e dai collezionisti, spesso acquistati come souvenir. Occhio però a regalarne uno: usanza vuole che porti sfortuna e che si debba sempre chiedere in cambio una moneta.

Il Museo del coltello Arbus è la sede del primo museo della Sardegna dedicato al coltello artigianale. Ad aprirlo, in via Roma 15, è stato l'artigiano Paolo Pusceddu, che ha raccolto in quattro sale tanti esemplari di questo manufatto, dal Cinquecento all'età contemporanea. Il percorso espositivo comprende anche la ricostruzione di un laboratorio di un fabbro dell'Ottocento, con tanto di incudine, mola a pedale e mantice.

Nel Guinness dei Primati Nel museo è conservato un'arresoja da record, realizzata dallo stesso Paolo Pusceddu. Lunga 4,85 metri, nel 1986 è entrata nel Guinness dei Primati come coltello a serramanico più grande del mondo. Il titolo le è stato strappato qualche anno fa dall'esemplare costruito da alcuni artigiani sardi della Gallura, ma ha conservato quello di 'più pesante del mondo', grazie ai suoi 295 chili.

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