La miniera di Sanna nel complesso di Montevecchio
la miniera di Sanna venne costruita alla fine dell'Ottocento per sfruttare il Filone Montevecchio, ricco di blenda e di galena; l'omonimo pozzo, profondo circa trecento metri, era suddiviso in sei livelli e provvisto di attrezzature capaci di trainare 80 tonnellate di materiale ogni ora
La miniera di Sanna fa parte della Seconda concessione Montevecchio e si trova alcuni chilometri ad ovest dell’abitato di Arbus, appena dopo l’Albergo Operai "Francesco Sartori”. Aperta
negli ultimi anni dell’Ottocento, la struttura si occupava dello sfruttamento
del cosiddetto Filone Montevecchio, molto ricco di blenda e di galena, minerali da cui si è possibile ricavare
rispettivamente lo zinco e il piombo. Nei filoni erano contenuti altresì solfuri,
carbonati ed ossidi di ferro.
Il pozzo della miniera, anch’esso chiamato Sanna, venne realizzato tra il 1855 e
il 1860: profondo circa trecento metri e suddiviso in sei livelli, era dotato di
attrezzature per la movimentazione all’avanguardia in grado di consentire il
trasporto di 80 tonnellate ogni ora. Nelle sue immediate vicinanze fu costruito
l’impianto di trattamento per la lavorazione dei minerali solfurati e semiossidati,
dove i materiali grezzi venivano prima frantumati, quindi concentrati e infine
flottati per separarne i diversi componenti.
Nelle vicinanze della miniera
di Sanna si trova l’Albergo Operai destinato ai lavoratori della Montevecchio, inaugurato nel 1942 da Benito
Mussolini e rimasto in esercizio fino agli anni settanta. Intitolato al
fondatore degli impianti minerari Francesco Sartori, era capace di 250 posti
letto provvisti di servizi igienici e di radio; oggi è in uno stato di degrado
e attende una degna riqualificazione al pari del resto del Parco Geo minerario.