La festa del patrono San Sebastiano Martire
sabato 20 gennaio 2018 Arbus festeggerà il suo patrono San Sebastiano Martire, onorandolo con i tradizionali falò e con la consueta processione. Il religioso fu condannato e trafitto da numerose frecce perché cristiano, ma guarì miracolosamente prima di essere definitivamente flagellato a morte
Sabato 20 gennaio
2018, Arbus si fermerà per
commemorare il suo santo patrono, San
Sebastiano Martire: alle 8:00 nell’omonima parrocchia si svolgerà la Santa
Messa e alle 16:00 avrà luogo la tradizionale processione che si snoderà lungo le vie del centro storico, accompagnata
dalla banda musicale Ennio Porrino, dal gruppo Is Carradoris e dall’associazione
culturale Folkloristica Sant’Antonio di Arbus. Alle 17 i fedeli si raduneranno
per la consueta concelebrazione eucaristica e per la distribuzione delle arance
benedette.
Nato a Narbona nel terzo secolo, San Sebastiano è tra le figure più venerate per la sua fede ferrea
e per il martirio particolarmente
cruento di cui fu vittima; istruito secondo la religione cristiana, si trasferì
molto giovane a Roma dove fece carriera nell’esercito imperiale diventando
comandante della prima Coorte pretoria,
il corpo direttamente responsabile della sicurezza dell'Imperatore. Sebastiano
si dimostrò molto clemente con i prigionieri cristiani e pare che si dedicasse
addirittura alla diffusione della nuova religione presso i militari sottoposti,
suscitando stizza negli ambienti della politica romana.
Dopo aver convinto due giovani cristiani incarcerati a non
abiurare la propria fede e aver fatto recuperare la voce alla moglie del capo
della cancelleria imperiale, Sebastiano fu condannato a morte dall’imperatore Diocleziano che odiava
profondamente il cristianesimo. Trafitto da numerose frecce e abbandonato, fu
curato da Santa Irene. Tornato a presentarsi di fronte al sovrano, fu
nuovamente sottoposto a sentenza capitale mediante flagellazione e gettato nella Cloaca
Maxima. Oggi è considerato santo non solo dalla chiesa Cattolica ma anche
da quella Ortodossa.