Territorio

I dintorni di Arbus: la storia di Gonnosfanadiga

Alla scoperta di Gonnosfanadiga, paese con reminiscenze fenicie, romane, bizantine, e del Marchesato di Quirra.

Situata a pochi chilometri da Arbus, la cittadina di Gonnosfanadigagiace in una piccola zona pianeggiante circondata da foreste di macchia mediterranea, gole, torrenti e montagne tra cui svetta il massiccio calcareo del Marganai. Il paese, la cui area era abitata già in epoca remota, ospita numerose vestigia del passato inclusi i ricchi giacimenti minerari come Perd’e Pibera, oggi in disuso.

Gli archeologi hanno stabilito con certezza che l’area era già abitata nella preistoria, come dimostrano anche i resti archeologici di Pal‘e Pardu e le successive tombe dei giganti tra cui quella di San Cosimo, riportata alla luce negli anni ottanta. Dopo un breve periodo di influenza fenicia, nel II secolo a.C. ci fu l’arrivo dei romani dei quali ancor oggi si trovano reperti come monete, oggetti comuni, armi e tombe. A partire dal VI secolo d.C. si ebbe un contatto con la civiltà bizantina, mentre in periodo medievale l’area fu occupata da numerosi villaggi di piccole dimensioni, tutti ricompresi nel Giudicato di Arborea.

Il centro abitato come lo conosciamo oggi ha delle origini piuttosto oscure ma era sicuramente già esistente all’epoca della dominazione spagnola, dal 1479 al 1650, all’interno del Marchesato di Quirra. In questo periodo Gonnosfanadiga e i suoi abitanti godettero di una relativa prosperità fino all’Ottocento, impegnati soprattutto nell’agricoltura, nell’allevamento e nell’artigianato. In epoca contemporanea, un evento importante fu l’ingiustificato bombardamento alleato del 17 febbraio 1943, a causa del quale persero la vita oltre cento civili e molti altri rimasero feriti.

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